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04 giugno 2007

Giro D’Italia, vincono Di Luca e il ciclismo

Si è conclusa ieri la 90.a edizione del Giro D’Italia. La 21esima e ultima tappa ha visto il trionfo di Alessandro Petacchi al suo quinto successo. Il vincitore assoluto è stato, invece, lui, Danilo Di Luca, seguito da Schlek e Mazzoleni. Danilo, “il killer”, ha dominato questa edizione della corsa rosa. Il ciclista pescarese ha vinto questo giro in salita, come ha raccontato ieri all’arrivo a Milano: “Lo Zoncolan è stata la chiave di questo Giro, anche se comunque sulle Tre Cime di Lavaredo avevo attaccato i miei rivali e mi ero reso conto che potevo vincere”. Di Luca, è il primo abruzzese a vincere il Giro, e ora la sua concentrazione è tutta verso il mondiale, visto che salterà il Tour.Questa edizione del Giro d’Italia, oltre ad averci offerto un grande spettacolo con Di Luca, Piepoli, Riccò, Salvoldelli, solo per citare alcuni campioni di quest’anno, ci ha anche ricordato quanto gli italiani amino questo sport. Nonostante gli scandali “doping”, le chiacchiere e i processi la corsa rosa ha fatto il pieno di ascolti e il ciclismo resta uno degli sport più amati nel nostro paese. Lo dimostrano i grandi numeri di questa edizione. La copertura mediatica dell’evento, secondo i dati Rcs Sport riprtati da sporteconomy.it, è stata notevole: citiamo solo 79 quotidiani di cui 4 sportivi, 27 quotidiani stranieri di cui 1 sportivo, 3 agenzie di stampa nazionale 6 agenzie di stampa straniera, 5 tv nazionali 8 tv nazionali straniere 29 tv locali, 23 uffici stampa 17 siti internet. E poi ci sono state le folle da stadio che hanno animato le tappe di montagna: il Terminillo, il Passo di Giau, le Tre Cime di Lavaredo, fino al mitico Zoncolan , dove si sono contate più di centomila persone. Gli ascolti tv: oltre 4 milioni di spettatori hanno seguito la volata di Piepoli e Riccò sulle Tre Cime. Un 28,96% di share che ha fatto sognare la terza rete Rai e che ha raggiunto il 32,96% il 30 maggio, nel corso della salita dello Zoncolan. Sarà la fatica degli atleti che lascia un po’ tutti con il fiato sospeso, come se anche lo spettatore partecipasse all’assalto in salita. E si corre sempre, anche se qualcuno, come Ivan Basso e Jan Ullrich, ne frattempo si è fermato. Qualcuno aveva scommesso sulla perdita di credibilità di questo sport. Ma il pubblico, la gente comune che per strada e da casa ha incitato i corridori ha dimostrato che non è così. Italia popolo di pigri e sedentari, che, però, amano correre e sudare al seguito dei propri campioni.
Tratto da http://www.capitoloprimo.it/index.php option=com_content&task=view&id=2389&Itemid=543

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